Siracusa tra storia e natura

Appassionati di archeologia e di natura a me!
Oggi vi porto alla scoperta della Sicilia Sud Orientale, dove storia e natura la fanno da padrone!
Per prima cosa partiamo da una delle zone archeologiche più importanti del Sud Italia.

Parco Archeologico Neapolis di Siracusa

La biglietteria è esterna al parco, in un piazzale pieno di quelle casupole di legno tipiche dei mercati natalizi del Nord Europa ma che qui contengono souvenir di discutibile fattura e made in China.
Consiglio spassionato: non perdete tempo e soldi in questi banchi! In città ci sono delle botteghe artigiane che valgono veramente la pena di essere visitate!
Subito dopo aver ritirato il biglietto andate verso il parco e, come prima tappa, andata a sinistra verso l’anfiteatro romano.

Anfiteatro romano

E’ nella top three degli anfiteatri romani più grandi del mondo, dopo il Colosseo e l’Arena di Verona!
Qui gladiatori, corse equestri e a volte navi si sfidavano sotto l’occhio attento degli scommettitori che parcheggiavano i loro carri nell’attuale viale Paolo Orsi.
Purtroppo oggi delle vecchie gradinate non è rimasto molto visto che gli spagnoli hanno razziato tutto e con quei blocchi hanno costruito la cinta muraria di Ortigia.
Subito dopo questa distruzione di massa tutta l’area dell’anfiteatro si ricoprì con il tempo di detriti e divenne un terreno coltivabile: fino al XIX sec. quest’area era chiamata “Fossa dei Granati” per gli alberi di melograni che vi crescevano.
Lasciate l’area dell’anfiteatro e ritornate sulla strada principale dell’area archeologica.
Ad un certo punto a sinistra troverete un’enorme monolite del III sec a.C.
Avete davanti a voi l’altare di Gerone.

Altare di Gerone

Un enorme altare sacrificale sul quale nel corso di un’unica cerimonia potevano essere sacrificati fino a 450 buoi! Davanti all’ara potete ancora vedere una piscina con al centro un basamento su cui si innalzava una statua di Zeus.
Proseguite ed entrate nella parte più visitata del parco, quella del teatro Greco.

Teatro Greco di Siracusa

Interamente scavato nella roccia, un tempo poteva contenere 16000 spettatori.
Immaginate che mega feste potevano esserci quando qui si festeggiava la festa di Dioniso! Per 6 giorni di fila venivano rappresentate ogni giorno tre tragedie e un’opera satirica. Durante la terza tragedia, dopo ore e ore di spettacolo, il pubblico si abbandonava in una sorta di delirio collettivo che Aristotele chiama “catarsi”.
Seduto su una di queste gradinate, Eschilo in persona vide rappresentate per la prima volta alcune sue opere.
Se fate attenzione in alcuni posti a sedere sono incise delle lettere greche: facevano parte di iscrizioni con dediche ai notabili siracusani dell’epoca.
Così come anche l’anfiteatro romano, anche i marmi del teatro greco finirono in buona parte ad essere reimpiegati nella cinta muraria di Ortigia.
Passate ora all’area delle latomie.

Latomie

Sono grandi cave di pietra dalle quali si estraevano i blocchi di calcare usati per costruire gli edifici della città.
I lavoratori erano principalmente prigionieri di guerra, come i poveri ateniesi che vennero sconfitti nella battaglia navale del 413 a. C.: lavorarono per 7 anni nelle cave, poi furono marchiati a fuoco con l’effige del cavallo siracusano e furono venduti come schiavi.
Ma le Latomie non erano i luoghi paradisiaci che oggi vediamo, pieni di agrumeti e ficus. All’inizio erano antri bui e malsani!
Il tetto che le ricopriva crollò solo dopo il grande terremoto del 1693 e fu allora che nelle grotte, rimaste ormai scoperte e alla luce del sole, furono piantati gli alberi.
Purtroppo, però, la maggior parte delle latomie oggi non sono visitabili. Sono chiuse con delle corde senza nessun cartello che ne indichi il motivo… Spero vivamente che presto facciano dei lavori per renderle accessibili e fruibili al pubblico.
Chiusa è anche la Latomia dei Cordari, una delle latomie più umide, luogo ideale per la lavorazione delle corde.
All’interno della Latomia del Paradiso troviamo uno dei luoghi simbolo di Siracusa, l’Orecchio di Dionisio!

Orecchio di Dionisio

È una grotta artificiale dalle incredibili proprietà acustiche: i suoni all’interno si amplificano fino a 16 volte!
Il nome lo dobbiamo a Caravaggio che visitò la grotta durante il suo viaggio a Siracusa e venne a conoscenza dell’antica leggenda secondo cui il tiranno Dionisio vi chiudeva dentro i prigionieri per poi appostarsi in una cavità e ascoltarne i discorsi.
Dopo aver provato anche voi a bisbigliare e urlare nella grotta per sentire la vostra voce amplificata dirigetevi verso l’uscita perché…
Siete giunti alla fine del percorso archeologico!

Uscite dal parco e, se avete ancora energie per visitare la città, andate verso un altro dei simboli di Siracusa, la Chiesa di San Giovanni alle Catacombe, uno dei pochi esempi di chiese senza soffitto in Italia.
Per questa sua caratteristica è gettonatissima fra i giovani di Siracusa che fanno a gara per aggiudicarsela per il proprio matrimonio!

Chiesa di San Giovanni alle Catacombe

Dite la verità, tutta questa camminata vi ha fatto venire fame, vero?
Credo proprio che vi serva una bella Cannolo Terapia!

Cannolo Terapia

Andate a fare visita al Maestro Pasticcere Alfio Neri che dal 1960 delizia Siracusa dalla sua bottega in Via Pausania 3.
Il suo negozio non è sfarzoso, non è alla moda o di design, è semplice, come semplici e legati alla tradizione sono i dolci che ci propone.
Appena entrati verrete accolti da un’atmosfera informale e familiare, dove i sorrisi e il buon cibo la fanno da padroni.
Lo so, la scelta è ardua, ci sono troppe cose buone da provare! Personalmente ho preferito un bel cannolo e un bicchiere di vino.
Mi raccomando, quando andrete mangiate un “mmmhhuuuhhmmm” anche per me. È una perla di mandorla al moscato che non ho assaggiato e lo sto rimpiangendo da giorni! Scrivetemi e fatemi sapere se vi è piaciuto!

Dopo questa intensa mattinata passata in città, che ne dite di allontanarci un po’?
Ecco due idee per una bella gita fuori porta!

Riserva naturale Cavagrande del Cassibile

Vi propongo una bella passeggiata in un canyon!
Si, un canyon, avete capito bene! Perché a Siracusa c’è, proprio tutto, anche un canyon!
Quest’area è riserva naturalistica dal 1990 e segue per circa 10 km il fiume Cassibile che nel tempo ha formato lunghe cave usate fin dall’antichità come necropoli e insediamenti.
Se arriverete in fondo alla gola troverete anche dei bei laghetti con l’acqua ghiacciata ad aspettarvi!

Cavagrande

Scommetto che la passeggiata vi ha fatto venire fame! Non disperate, c’è cibo anche qui!
Fate visita al signor Pippo e a suo figlio Salvatore per fare un vero e proprio viaggio nel tempo.
I signori Triscari vivono nel bel mezzo della riserva in un casale del 1800, qui dove non arriva neanche la corrente elettrica.
Non fate caso alle anatre starnazzanti e ai pastori maremmani che abbaiano e scodinzolano ed entrate nel cortile.
Tutto intorno capre e pecore vi osserveranno sonnacchiose mentre potrete gustare i formaggi che vengono prodotti in loco proprio come si faceva un tempo.
L’unica cosa che mi fa ricordare di essere nel XXI secolo è un pannello solare che timidamente spunta dal tetto.

Signor Triscari

Spiaggia della Marchesa

Questo paradiso si trova a soli 20 km da Siracusa.
Lasciata la macchina vi ritroverete immersi in frutteti di limoni che piano piano lasciano spazio ad una spiaggia sabbiosa protetta da un vecchio fortino e un promontorio alberato.
Facendosi largo tra la folta vegetazione si arriva in cima a questo piccolo promontorio e la vista sul mare cristallino è assicurata.
Quassù sentirete solo il rumore del vento e le onde che si infrangono sugli scogli.
Insomma, è proprio il luogo ideale per sedersi, leggere un libro e rilassarsi lontano dai rumori della città.

Spiaggia della Marchesa

Un ringraziamento speciale va a Claudia di The Wanderful Cloud, guida esperta che mi ha portata a Cavagrande e alla spiaggia della Marchesa; Gianluca e Michele di Baroque Apartments che mi hanno ospitata, Cristina di Made in Sicily che con pazienza mi ha insegnato a fare gli arancini, Laura di Rock’n’mode e Aleksandra di Apirolio.
Alla prossima ragazzi!

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