Museo Memoriale di Zanis Lipke

Riga insolita: Zanis Lipke, quando il coraggio sfida il potere

Nel quartiere Kipsala di Riga è nascosta una piccola gemma, il Zanis Lipke memorial. Un museo dedicato ad una storia di coraggio ed eroismo.

Partendo dal centro di Riga e attraversando il fiume Daugava verso ovest, ti ritroverai a Kipsala, un tranquillo quartiere fatto di case di legno colorate.

Kipsala - Zanis Lipke
Molti turisti visitano questo quartiere di sfuggita, magari solo per fare qualche bella foto alla città dall’altra parte del fiume. Tuttavia, le attrattive di questo quartiere non finiscono qui. C’è il Sun Stone, il più alto grattacielo di Riga con i suoi 122 metri di altezza, e una casa con un canguro sul tetto, dovuta probabilmente ad un australiano eccentrico che aveva malinconia della sua terra.

Sun Stone - Zanis Lipke
Ma il posto più interessante di Kipsala non è né un monumento, né un palazzo dall’architettura particolare. Lo potrai trovare in una stradina seminascosta a vicolo cieco. Sto parlando dello Zanis Lipke memorial.

Museo Memoriale di Zanis Lipke
Questa casa-museo dall’entrata gratuita racconta una storia importante, che parla di coraggio ed eroismo, una storia sconosciuta alla maggior parte delle persone. Ma per capire meglio, per prima cosa ti racconterò chi è stato Zanis Lipke.

La storia di Zanis Lipke

Zanis Lipke nacque il 1 febbraio 1900 e non sappiamo molto sui genitori e dei suoi primi anni di vita.
Nel 1919 si arruolò nell’esercito lettone come fuciliere e nel 1920 sposò a Riga Johanna Novicka, che in seguito gli diede 3 figli, due maschi e una femmina.
Fece poi vari lavori, e si occupò anche di contrabbando. Con i soldi guadagnati comprò un bus per trasportare i passeggeri e comprò anche uno yacht, che però fu confiscato dall’esercito tedesco nel 1941.

Zanis Lipke
Nel periodo di occupazione nazista trovò lavoro nell’aeronautica militare e lavorò nei magazzini vicino a quello che adesso è il mercato centrale di Riga.
Ed è proprio in questo periodo storico che iniziò la sua missione, salvare più ebrei possibili.
Il primo che salvò fu Chaim Smolyanski, un amico di famiglia che viveva nel ghetto con la moglie e i bambini. Uno dei compiti di Lipke era quello di portare a casa i lavoratori ebrei nel ghetto a fine giornata lavorativa. All’inizio le misure di sicurezza e i controlli non erano così severi, così, nel ritorno verso casa, faceva “sparire” qualche ebreo.
Ma dove venivano nascoste queste persone?

La casa di Zanis Lipke

Nel basamento della casa Zanis costruì un bunker, che è stato ricostruito uguale identico nel memoriale che stai visitando.

esterno Zanis Lipke Memorial
È piccolo, solo 3 metri per 3, e poteva contenere fino a 9 posti letto. Questo bunker aveva 2 entrate, una all’esterno, nascosta dalla cuccia del cane, e l’altra doveva rappresentare l’ultima via di fuga che portava lontano, in un piccolo crepaccio.
Mentre scavava questo bunker, Zanis Lipke non sapeva per quanto tempo avrebbe dovuto nascondere persone, e non sapeva quanto sarebbe durata la guerra, ma non voleva certamente lasciare i suoi ospiti completamente all’oscuro delle novità del mondo che li circondava. Rifornì così il bunker di libri, di elettricità e anche di una radio. Non dimenticò neanche le armi, nel caso in cui avessero dovuto difendersi. La luce era anche usata come “allarme”. Quando qualche estraneo si avvicinava alla casa le luci del bunker venivano spente, per far capire agli ospiti di fare silenzio, qualcuno poteva scoprirli!

Interno -Zanis Lipke
Al centro del bunker, se guardi in basso, si vede un filmato con Johanna (la moglie) che racconta alcuni episodi di questo periodo. Il video fu girato nel 1990, pochi mesi prima della sua morte.
Nel museo si possono anche vedere i disegni del piccolo Zigfrīd, figlio di Zanis. Ci sono persone, piatti, sedie e anche fucili. Ecco il bunker visto attraverso gli occhi di un bambino.
Oltre al primo ebreo salvato, gli altri non erano amici della famiglia.
Zanis, però, non poteva farcela da solo. Abbiamo una lista di circa 25 persone, tra amici e colleghi di lavoro, che aiutarono Zanis quando il bunker era già stato costruito.
Nel museo sono anche esposte alcune delle lettere di ringraziamento che Zanis ricevette fino alla morte, mandate da persone grate per la sua bontà. Ma ancora oggi i familiari continuano a ricevere lettere da tutte le parti del mondo.

Il museo

Tutta la costruzione che vediamo ora è opera dell’architetto Zaiga Gaile, e riproduce un capannone dei pescatori di Kipsala. L’interno è volutamente fatto come un labirinto.

Corridoio - Zanis Lipke
Si percorre il perimetro del capannone e poi si sale nell’attico, dove c’è la mostra vera e propria. Da qui ci si può affacciare sulla ricostruzione fedele del bunker, che ci mostra come fosse nascosto, e impossibile da scoprire.
La visita finisce nella Sukkah, una capanna cerimoniale eretta durante la festa ebraica di Sukkot. Non si può entrare al suo interno, ma si può osservare tramite le finestre. Questo spazio splende luminoso, in contrapposizione alla semioscurità nel resto del museo.
Zanis morì dopo vari attacchi cardiaci il 14 maggio 1987.
Riuscì a fare fuggire 56 persone dal ghetto di Riga, nascondendole nella sua proprietà. Ora c’è un albero a lui dedicato nel giardino dei Giusti a Gerusalemme, proprio vicino a quello di Oscar Schindler.

Info

Prezzo: Questo museo è totalmente gratuito, inoltre nella hall ti verrà consegnata un’audioguida. O se preferisci, potrai scaricare l’app che fungerà da audioguida. Purtroppo non potrai scegliere la lingua italiana, la visita è tutta in inglese.
Indirizzo: Mazais Balasta dambis 8
Orari: 12 – 18. Giovedì 12 – 20
Giorni di chiusura: domenica e lunedì

Lo ammetto, la foto di Zanis Lipke è stata presa da internet. Se ho violato i diritti d’autore non uccidetemi, ma mandatemi una mail a info@stampingtheworld.com e la rimuoverò subito!

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