Un viaggio attraverso la Penisola Curlandese, uno dei luoghi più insoliti del paese dove nei boschi vivono le streghe e le dune di sabbia si confondono all’orizzonte
Se sei arrivato a Klaipeda è sicuramente perché hai in programma di visitare la penisola curlandese.
Questa stretta lingua di terra è raggiungibile solo dal mare, attraverso una breve traversata in traghetto. Per prima cosa, recati al molo di Klaipeda. Ricordi dove hai visto la scultura della bambina che manda baci? Ecco, le navi partono proprio da lì.
Dopo circa 10 minuti di percorso sul traghetto si arriva a Smiltynė, un piccolissimo paese in cui… non c’è praticamente nulla. Ma proprio a destra dalla banchina c’è il capolinea del bus che percorre tutta la penisola fino a Nida, città quasi al confine con Kaliningrad.
Però, se volete, in questa zona ci sono delle belle pinete e delle belle spiagge. Proprio dal piazzale del bus parte un sentiero in mezzo alla pineta che ti condurrà, dopo circa un km di cammino, sul Mar Baltico. Insomma, se sei arrivato tardi e il bus è già partito, oppure se al ritorno devi aspettare un bel po’ il traghetto, consiglio questa piccola deviazione! La spiaggia bianca e la quiete assoluta ripagheranno questi 10 minuti di cammino.
Primi passi a Nida
Come prima tappa ho scelto di percorrere tutta la penisola curlandese fino ad arrivare a Nida, il più grande centro abitato della zona. Per farti capire le dimensioni, pensa che gli abitanti sono meno di 2000. Il borgo è un vero incanto, pieno di casette di legno un tempo abitate da pescatori. Oggi questa città è maggiormente puntata su un’economia dedita al turismo, e negozietti turistici hanno preso il posto di reti e canne da pesca.
La sua celebrità è dovuta all’enorme Duna di Parnidis, che si erge a circa 2 km dal centro abitato. Qui, da quasi un secolo, arrivano turisti da ogni dove per esplorare la duna o anche solo per i magnifici paesaggi. Pensate, anche Thomas Mann era così affascinato da questa cittadina che decise di costruirvici la sua casetta estiva. In giro è anche possibile vedere alcune foto del 1965 di Jean –Paul Sartre e della sua compagna Simone de Beauvoir che passeggiano per la duna.
Si parte per la duna
Per arrivare alla duna partendo dalla cittadina ci sono due possibilità:la prima è attraversare il paese seguendo un simpatico segnale con un alce che fa trekking (ho fatto così all’andata).
La seconda è procedere lungo le passerelle del sentiero didattico di Parnidis, che si snoda anche attraverso il grande prato noto con il nome “la valle del silenzio” (ho fatto così al ritorno). Nel sentiero tra i boschi dell’andata ci saranno solo poche persone del luogo e ci sarà più possibilità di incontrare fauna locale. Io ho visto due lepri che si rincorrevano giocando (o forse combattendo) tra i cespugli.
Da qualunque parte si arrivi alla duna, quando la vedrai rimarrai senza parole. Non è enorme come la sua cugina francese, la Dune du Pilat, ma ha un fascino incredibile. Sarà che l’ho vista immersa nella nebbia, non c’era nessuno oltre a me se non le due sopracitate lepri. E sapere che dietro quella nebbia c’è un pezzo di Russia ne aumenta sicuramente il fascino.
Io consiglio di arrivare alla Duna dal percorso che parte dalla città: in questo modo ti ritroverai già in alto. Se invece arrivi dal percorso didattico ti aspettano un bel po’ di scale da salire. Quindi, meglio dedicarsi al percorso didattico al ritorno, quando le scale le ritroverai in discesa.
Un po’ di storia
La leggenda vuole che questa strana penisola, unica al mondo nel suo genere, sia stata creata da una gigantessa, la quale trasportò qui la sabbia per creare un porto sicuro per i pescatori che si avventurano nel Mar Baltico.
La realtà, invece, è molto diversa. Nella creazione di questa duna c’è stato lo zampino dell’uomo. Il Mar Baltico, infatti, 6000 anni fa, trasportò la sabbia vicino alla costa, ma poi furono i disboscamenti intensivi del XVI secolo che crearono le prime dune mobili. Non trattenute più dalle radici degli alberi, infatti, le sabbie iniziarono a muoversi spinte da quel fortissimo vento del Baltico che sicuramente noterai una volta arrivato in cima alla duna. Pensa, ogni anno le sabbie avanzavano di circa 20 metri e in 3 secoli hanno inghiottito ben 14 villaggi!
Così nel 1768 fu istituita una commissione internazionale per il rimboschimento. Questa ha fermato l’avanzare della duna, ma ne sta anche provocando la scomparsa. Infatti la duna sta lentamente scivolando nel mar Baltico, almeno di un metro all’anno. Per questo noterai tanti cartelli con il divieto di scalare la duna in determinati posti! Se la scali porterai la sabbia verso il basso più velocemente di quello che farebbe la natura!
Raccomandazioni della nonna
Così, non abbandonare le passerelle se non dove è consentito, mi raccomando! E non allontanarti troppo se non hai il visto per la Russia. Ti ricordo che la penisola curlandese è metà lituana e metà russa, e potresti benissimo sconfinare dopo aver camminato sulla sabbia attraverso l’aria offuscata dalla nebbia.
In cima alla duna
Una volta arrivati nella parte più alta della duna il paesaggio risulta spettrale e alieno.
La nebbia nasconde qualche accenno di vegetazione in perenne battaglia contro la sabbia, che però ha la meglio. Lo potrai notare dagli arbusti completamente secchi che fanno capolino tra la sabbia. E da lassù si vede il blu del mar Baltico e la Valle del Silenzio. Scommetto che anche tu ti siederai lì, nel mezzo del nulla, completamente assorto da questo strano panorama.
Judokrante
Una volta tornata in città ho preso il bus diretta in un altro piccolo paese della Penisola Curlandese, Judokrantė. All’andata, infatti, ero stata attirata da uno strano segnale stradale: seduta su un cartello di legno una strega con tanto di accetta in mano invita i visitatori a prendere un sentiero che si perde nel bosco. Come potevo farmi sfuggire un’occasione simile? Così eccomi a passeggio nel Raganų Kalnas, la Collina delle streghe, dove demoni, fattucchiere, elfi e altre creature tipiche del folklore lituano sono stati scolpiti nel legno. Non preoccuparti quando arriverai ad una vera e propria porta dell’inferno, con tanto di demone ad aspettarti.
Proprio tra questi pini ho visto, a pochi metri da me, 4 cerbiatti che camminavano tranquillamente.
Il tempo qui scorre così velocemente, è già passata una giornata. La penisola curlandese mi ha veramente stupita. Tra spiagge e villaggi di pescatori, dune di sabbia, sculture infernali e il brivido di sconfinare in Russia. Non avrei potuto avere un posto migliore per l’ultima tappa del mio viaggio in Lituania.
Se hai bisogno di info o orari ti consiglio di visitare www.keltas.lt
Clicca qui per vedere tutte le foto di Nida,di Judokrante e di Smiltynė
Che carine le case di Nida!
Sono stato di recente nei Baltici, ma la Lituania l’avevo scartata del tutto.
Invece pare interessante! 😉
Noooo perché l’hai scartata?!
Che giro hai fatto nei baltici?
Questo luogo è magnifico ed un po’ inquietante allo stesso tempo… girovagare li nel silenzio assoluto e da sola è una bella
Prova da fare
Con se stessi! 🙂
Essere da sola in mezzo alla natura mi rigenera. Però non ti nascondo che i due leprotti all’inizio mi hanno fatto prendere un colpo! ?
Più leggo i tuoi post sulla Lituania e più mi viene voglia di tornarci!
Posso chiederti quanti giorni ci sei stata in totale?
Non conoscevo la storia della duna, sapevo solo che quella zona è una rinomatissima meta turistica locale. Buona giornata!
In Lituania ci sono stata una settimana. Posti da vedere ce ne sono tanti e ho dovuto fare una bella selezione, con l’intenzione di tornarci, prima o poi! ?
Questi luoghi mi intrigano parecchio. La collina delle streghe sarebbe la prima delle mie tappe, invece le dune mobili le ho proprio incluse nel mio itinerario di Agosto nella vicina Polonia.
Io quelle in Polonia non le ho viste! Aspetto i tuoi reportage! ?
Ma lo sai che il fascino di questi luoghi, buca lo schermo? Ho percepito le tue emozioni e, più di una volta, ho avuto la pelle d’oca. Veramente stupendo ogni luogo e panorama. Compresa la tappa finale alla Collina Delle Streghe.
Claudia B.
La Collina delle Streghe è un luogo magico, e se poi ci incontri i caprioli che sgambettano… ancora meglio! 🙂
Un luogo davvero particolare e agghiacciante… la duna mi spaventa, forse mi lascio coinvolgere dalle foto e dalle tue raccomandazioni! Ahaha che paurosa che sono XD
Però dai, mi farei forza e “affronterei” la collina delle streghe!
Effettivamente l’atmosfera era proprio spettrale lì sulla duna! E non nascondo che le lepri mi hanno fatto fare un bel salto per lo spavento!
E’ la prima volta che leggo un post sulla Lituania in un blog di viaggi! Mi hai assolutamente incuriosito e poche volte rimango attaccata allo schermo a leggere fino in fondo qualcuno; sei stata una piacevole scoperta!
Grazie per questo post, approfondirò meglio!
Grazie mille di essere passati! Ho amato la Lituania e ne ho anche scritto tanto! Uno dei viaggi più interessanti di questo 2017, forse proprio perché non se ne parla tanto e non sapevo cosa aspettarmi. 🙂