Intervista al 1° Reggimento Fanteria Leggera Italica

fanteriaEcco a voi l’intervista ad Alberto Bonaveri, scrittore e portavoce del gruppo di rievocazione I Reggimento di Fanteria Leggera Italica.

Come nasce la passione per le rievocazioni?

Ci si avvicina ai gruppi di rievocazione per diversi motivi. C’è chi inizia per la semplice passione dei soldatini, altri, come me, per amore della storia. Pensa, a me interessa il periodo napoleonico fin dalle scuole medie.

In genere chi inizia per la passione dei soldatini non fa parte di un solo gruppo, ma di tanti, di tanti periodi storici, altri appassionati proprio di un singolo periodo storico fanno parte di un solo gruppo. “

Vedendovi sul campo di battaglia ho notato un’uniformità dei vostri movimenti. Studiate tutti insieme come muovervi e cosa fare sul campo, vi allenate?

Il nostro gruppo ha membri sparsi in tutta Italia, ci alleniamo durante i week end, quando riusciamo ad organizzarci.

Ci sono gruppi molto più vecchi del nostro che, quando combattono, sembrano essere veramente un corpo solo:  vederli insieme è veramente spettacolare.

Ogni revocatore del nostro gruppo studia direttamente i comandi sui manuali della Grande Armée.

Anche le armi sono fedeli riproduzioni degli originali…

Certamente! Anche le divise sono come quelle originali. Abbiamo dei sarti che hanno la nostra stessa passione, si documentano, studiano, e poi ci confezionano le divise. Dobbiamo ricordare che le divise sono cambiate nel corso del tempo, quindi, ad ogni battaglia dobbiamo portare la divisa usata in quel periodo. Dobbiamo anche fare attenzione ai copricapo: per esempio, per partecipare alla battaglia di Bard è d’obbligo il bicorno.

In alcuni periodo si è combattuto anche senza divisa, ma con vestiti ricavati anche dai coprimaterassi, ebbene, riproduciamo anche quelli.

Vi ho visti in azione a Waterloo. Eravate tutti d’accordo nel partecipare ad un evento così grande?

In genere, prima di ogni evento, c’è uno scambio di mail, in cui decidiamo a quale evento partecipare.

Alla fine, del nostro gruppo, eravamo in 30 a Waterloo.

Raccontami un momento emozionante che hai vissuto a Waterloo.

Non c’è stato un solo momento emozionante, è stato tutto emozionante. Io sono andato dall’Italia in furgone, portando tutti gli armamenti. L’emozione più grande l’ho vissuta nel rivedere tutto il gruppo riunito su un campo di battaglia così importante.

Durante una rievocazione non ci sono solo battaglie. Come si vive nei bivacchi?

La vita nei bivacchi funziona proprio come quella degli eserciti. Lì si svegliavano alle 5,30 e iniziavano con le loro attività. Noi in genere ci svegliamo più tardi, intorno alle 7 per organizzare la giornata. C’è chi si occupa di cucina, chi fa addestramento, chi va a prendere la legna. A fine giornata, davanti al fuoco ci si raccontano delle storie.

Quale sarà il prossimo evento a cui parteciperete?

Parteciperemo alla battaglia di Austerlitz, il 5 e 6 dicembre.

Dove possiamo contattarvi per avere maggiori informazioni?

Potete trovarci sulla pagina facebook.

Stiamo anche per iniziare una campagna di reclutamento. Vorremmo portare la nostra esperienze nelle scuole: far vedere un gruppo di soldati a dei bambini delle elementari potrebbe sicuramente far nascere in loro la passione verso la storia.

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