vista dall'Accademia delle Scienze - il quarteire russo di Riga

Il quartiere russo di Riga, la Piccola Mosca

Vecchi magazzini riqualificati, architettura sovietica e un mercato ai limiti della legalità. Benvenuti a piccola Mosca, il quartiere russo di Riga.

Sono arrivata a Riga con un bus da Klaipeda (link Klaipeda). Un bus quasi privato, visto che su tutto il furgoncino eravamo io, un ragazzo silenzioso e l’autista, che spesso si fermava negli autogrill per fumare una sigaretta. Una volta arrivata a Riga, la prima cosa che ho visto è stata lei, l’Accademia delle scienze di Riga. Che non è un museo hipster sulle nuove tecnologie, ma una cugina delle 7 sorelle, enormi palazzoni in stile neoclassico di casa a Mosca.
Insomma, tra sorelle e cugine, a Riga mi sono sentita subito in famiglia. Lasciandomi alle spalle l’Accademia, sono andata a sistemarmi in ostello, riflettendo su cosa vedere per prima. Ma la scelta non è stata difficile.
Non sono andata subito a visitare la città vecchia, quella perla del Baltico dichiarata patrimonio UNESCO, o il quartiere art nouveau, con più di 800 edifici decorati con questo stile. No. La mia scelta è caduta sulla “piccola Mosca”, il quartiere russo di Riga, per riassaporare di nuovo quel senso di abbandono post-sovietico che puoi trovare solo nei paesi dell’ex unione.

 

Il quartiere russo di Riga

Architettura rigorosa e un clima austero regnano in questo quartiere, ma non c’è quell’aria solenne da Piazza Rossa. Si respira bensì quell’atmosfera russa che si vede solo nelle periferie delle città sovietiche.
Prima tappa obbligatoria è il mercato centrale di Riga,riadattato all’interno di 5 hangar che un tempo ospitavano dirigibili zeppelin. E non c’è posto più originale dove poter fare la spesa. Ogni hangar è specializzato in un settore. C’è quello della carne, del pesce, dei formaggi e quello coloratissimo delle verdure. E ti assicuro che girovagare tra i banchi del mercato è un’esperienza da non perdere.

 

Dopo il mercato centrale puoi fare una piccola deviazione nel quartiere di Spikeri, dove ci sono vecchi magazzini di mattoni rossi che un tempo servivano per immagazzinare la carne. Oggi sono stati riqualificati, e in teoria ci dovrebbero essere esibizioni e performance teatrali, nonché spazi di co-working e altra roba radical chic. Ma quando ci sono stata io era ancora in fase di ristrutturazione, quindi bocciato ma con riserva.

 

Ed ora è arrivato finalmente il momento di entrare nell’Accademia delle scienze, cioè il palazzone che avevo visto appena arrivata in città. Soprannominato la “torta di compleanno di Stalin”, questo grattacielo non è mai piaciuto agli abitanti di Riga. Fu donato alla città proprio da Stalin, ma venne completato quando il dittatore era già morto.

 

Con 5 euro di biglietto di ingresso si può salire con l’ascensore fin sulla torre per ammirare Riga dall’alto, con un panorama che spazia dalla torre della televisione alla biblioteca nazionale. Ma soprattutto da qui si vedono bene gli hangar del mercato centrale e la sezione dei fiori di quest’ultimo, che si nasconde tra i palazzi. Una bella iniezione di colore in questo quartiere un po’ grigio.

 

Altro punto forte del quartiere russo di Riga è la Chiesa Jezus Baznika, si trova in una bella piazza ed è fatta completamente di legno. Gli orari di apertura sono folli, solo poche ore al giorno la mattina o il pomeriggio. Ci sono passata varie volte e l’ho sempre trovata chiusa. Se riuscite ad entrare mandatemi delle foto, sono curiosissima di come possa essere all’interno!
Ed ora addentriamoci ancora di più nel quartiere per scoprire che qui c’era il ghetto della città.
Proprio dove vedi quelle fondamenta c’era una sinagoga che andò distrutta durante la seconda guerra mondiale a causa di un incendio con tutti i fedeli dentro. Non ci fu nessun sopravvissuto.

 

Quei pilastri bianchi a fianco fanno parte del memoriale ai lettoni che aiutarono gli ebrei durante quegli anni difficili.

Il mercato delle pulci del quartiere russo di Riga

Vicino questo triste luogo c’è una delle chicche del quartiere russo di Riga, il mercatino delle pulci, detto anche mercato russo.
Dopo aver oltrepassato un cancello senza nessuna indicazione, si apre questo mondo fatto di paccottiglia che non compreresti mai, neppure sotto tortura. La prima parte è dedicata alla vendita di prodotti di elettronica, alcuni credo di dubbia provenienza, viste le facce poco felici quando ho provato a fare delle foto. E visto che la maggior parte dei venditori sono omoni russi, meglio mettere da parte la macchina fotografica e scattare, senza dare nell’occhio, qualche foto con il telefono. Dopo questa parte, a suo modo comunque caratteristica, c’è il vero mercatino!

 

Sculture steam punk, botteghe che vendono piramidi di libri, maschere anti gas, cimeli sovietici. Ma la parte più bella è proprio il labirinto di cianfrusaglie. E se guardi bene, in mezzo a tutta la merce, ci sono anche i venditori che, tra un ferro da stiro e un mappamondo, ti osservano in silenzio, proprio come le vecchie bambole che vendono.

 

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