Trakai e il Castello sull’isola

Se ormai conosci Vilnius come le tue tasche, giri tranquillamente senza mappa per la città e hai provato tutti i tipi di birre nei bar del quartiere di Uzupis, vuol dire che è arrivato il momento di fare un giretto in giornata fuori città.
A 28 km a ovest di Vilnius troverai Trakai, una lingua di terra lunga 2 km stretta tra il lago Luka e il lago Totoriskiu. Ti consiglio di arrivarci con il bus piuttosto che con il treno, visto che ci sono più corse e minori possibilità di rallentamento a causa di lavori di manutenzione dei binari.

Casette di legno a Trakai

È molto piacevole passeggiare per le graziose case in legno di questo paesino, ma arrivato alla punta settentrionale scoprirai il vero motivo per cui questo paesotto è diventato così famoso e quasi meta di turismo di massa, per quanto si possa parlare di turismo di massa in Lituania.

Trakai

Eccoti di fronte al Lago Galvè con le sue 21 isole. E su una di queste sorge il Castello di Trakai, costruito nel XIV secolo e coperto da caratteristici tetti rossi. Leggenda vuole che Birute, moglie del granduca Kestutis, sentisse la mancanza dell’acqua, essendo nata in una città della costa lituana. Così il marito eresse questo castello in suo onore proprio su un’isola. Inoltre è collegato alla terraferma da una fotografatissima passerella lunga 300 metri. All’interno del castello troverai un museo storico dove, oltre all’ingresso, dovrai pagare anche per fare le foto, prassi comune nei paesi dell’est Europa. Ma che vuoi fare, risparmiare pochi euro e non avere ricordi di questa bella giornata?

Arrivando al castello di Trakai

Il museo risulta ben curato, con dei pannelli esplicativi molto interessanti e ben fatti. Alcuni sono anche a forma di veri e propri libri antichi da sfogliare, con le pagine che ricordano fogli di pergamena.
Interessante è anche la sezione relativa alla sala del tesoro, con tanti tesoretti ritrovati in queste terre. Ebbene si, una volta non si portavano i soldi in banca per conservarli e non li si metteva neanche sotto il materasso! Si scavava una buchetta e si inserivano vasi colmi di monete nel terreno. Peccato che spesso, chissà per quali disparate ragioni, non venivano più ripresi dai proprietari, forse anche perché ne dimenticavano il luogo di interramento. E’ così che ne sono arrivati tanti fino ai nostri giorni!
Interessanti anche le sezioni dedicate alle singole tipologie di oggetti: stanze piene di pipe, merletti o addirittura timbri, la mia preferita! 😉
La prima parte del castello sembra uscita direttamente da un quadro di Escher. Scale e passerelle in legno affacciano in un cortile rettangolare e vedrai persone salire, scendere, entrare in una porta e uscire da un’altra sul lato opposto del cortile.
Tutto quello che vedi oggi è frutto di un ottimo lavoro di ristrutturazione eseguito negli ultimi anni sulla base della struttura quattrocentesca originaria. Usciti fuori dal castello ti consiglio di fare una passeggiata intorno alle mura, su questa piccola isoletta piena di panchine dove sedersi e ammirare le calme acque del lago, oppure proseguire e tornare sulla terraferma.

In giro per Trakai

Proprio lì dove ci sono tutti i negozi di souvenir straturistici e ristoranti affollati, ma se non vuoi qualcosa di troppo formale, il furgoncino che vende le kibinai potrebbe fare al caso tuo. Questa specie di panzerotto ripieno di carne (ma le versioni più moderne lo prevedono anche in versione vegetariana con funghi o spinaci) è tipico della minoranza etnica Karaita che vive in questa zona della Lituania. Questo gruppo etnico di lingua turca arrivò in Lituania agli inizi del 1300 come guardia del castello della Penisola, per poi svilupparsi nell’ambito del commercio e dell’artigianato. Facci caso, la lunga fila è composta quasi esclusivamente da persone del luogo, indice dell’effettiva bontà di questa specie di calzone ripieno. Allora va proprio provato!
Se hai voglia di pedalare puoi anche fittare il pedalò e fare un giro del lago.

Castello della penisola

Sulla via del ritorno alla stazione del bus vai anche a visitare il Castello della Penisola che proteggeva queste terre ancora prima della costruzione del Castello sull’Isola, ma che venne barbaramente distrutto nel XVII secolo e mai più ricostruito.
Poi dirigiti verso il bus, lascia alle spalle questo pacifico villaggio e ritorna nella capitale.

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