copertina - jerash

Jerash, un’antica città romana in Giordania

Alla scoperta dell’antica Gerasa, la città romana meglio conservata della Giordania.


Sono stata a Jerash nelle mie settimane di permanenza ad Amman.
Avevo sentito così tanto parlare di questa città enorme con rovine tutte da esplorare che non vedevo l’ora di visitarla.
Così una mattina mi sono svegliata, mi sono vestita e sono andata verso la stazione dei bus di Tabarbour e ho preso un piccolo pullmino che mi avrebbe portata dritta davanti all’entrata della vecchia Gerasa.

Un po’ di storia

un pò di storia - Jerash

Tutte le rovine che vedi sono di età romana ma Jerash fu fondata tanto tempo prima: le prime evidenze storiche si datano al periodo di Alessandro Magno.
Nel periodo romano crebbe di importanza e si trasformò da piccolo insediamento ad una vera e propria città grazie anche agli intensi rapporti commerciali con il popolo dei nabatei, meglio conosciuti per aver costruito Petra.
L’apice dello splendore si ebbe nel III secolo d.C., quando contava fino a 20000 abitanti.
Purtroppo nel 747 un terremoto devastò la città e da allora non tornò mai più al suo antico splendore.

Quanto tempo dedicare alla visita di Jerash

quanto tempo passare lì - Jerash

Il sito è davvero enorme, c’è tanto da vedere, quindi ti consiglio di dedicare almeno mezza giornata all’esplorazione del sito archeologico.
La biglietteria per il sito si trova all’interno di un moderno suq pieno di cianfrusaglie per turisti. Se non hai scorta di viveri, specialmente di acqua, compra qualcosa qui. All’interno del sito non ci sono bar o caffè, ma ogni tanto potrai trovare venditori ambulanti di the e caffè al cardamomo. Se non li vedi subito cercali all’ombra delle colonne nei templi.

ninfeo - Jerash

Ricorda, se hai il Jordan Pass la visita e Jerash è gratuita.
Come dicevo prima, il sito è grandissimo e le cose da vedere sono tante.
In questo articolo trovi cosa non devi assolutamente perdere durante una visita a Jerash.

Cosa vedere a Jerash

Arco di Adriano

Arco di Adriano - Jerash

Questo colossale arco ti dà il benvenuto a Jerash. Fu eretto nel 129 d.C. in onore della visita dell’imperatore Adriano.

Piazza ovale

Piazza ovale - Jerash

Ecco il centro dell’antico foro romano. In questa enorme piazza ellittica si svolgeva l’intera vita sociale dell’antica città romana. Qui un tempo si svolgeva anche il mercato e al centro c’erano anche due piccoli monumenti: un gruppo di statue che rappresentava alcune sacerdotesse e una statua dell’imperatore Adriano.
Proseguendo verso il tempio di Zeus, puoi ammirare la piazza dall’alto e puoi anche notare il gioco di prospettiva creato con le lastre pavimentali: al centro sono più piccole e si vanno allargano sempre di più fino a raggiungere i bordi della piazza.

Tempio di Zeus

Tempio di Zeus - Jerash

Dalla piazza ovale si percorre una strada un po’ in salita fino ad arrivare al Tempio di Zeus.
Fu eretto nel 162 d.C. sui resti di un precedente luogo di culto romano.
Prenditi tutto il tempo che vuoi per esplorare il sito con calma e poi goditi la vista sull’antico foro romano.

Teatro sud

anfiteatro - jerash

Vicino al Tempio di Zeus sorge uno dei due teatri di Jerash, quello più grande.
In passato poteva ospitare fino a 5000 spettatori distribuiti in due settori di cui però, oggi se n’è conservato solo uno.

Cardo Massimo

cardo massimo - jerash

Questa strada colonnata fu creata nel I sec d.C. quando la pianta della città venne completamente ridisegnata secondo il classico modello di urbanistica romana, con una strada principale orientata da nord a sud. Era lunga ben 800 metri ed era fiancheggiato per tutta la sua lunghezza da 500 colonne. La maggior parte di quelle che vedi oggi sono delle ricostruzioni degli anni 60, ma in antichità dovevano essere proprio così.
Una curiosità, le colonne non hanno tutte la stessa altezza perché dovevano adattarsi alle facciate degli edifici che un tempo sorgevano alle loro spalle.
Se fai attenzione nelle lastre della pavimentazione puoi vedere i solchi lasciati dal passaggio dei carri e anche delle canaline che testimoniano la presenza di un antico sistema di smaltimento liquami.

Ninfeo

ninfeo - Jerash

Costruita intorno al 191 d.C., questa fontana monumentale era composta da due piani, decorata con marmi e stucchi ed era sormontata da una semi cupola. L’acqua scorreva a cascata dalle fauci di sette leoni scolpiti.

Tempio di Artemide

Entrata del tempio di Artemide - Jerash
Questo tempio è stato costruito tra il 150 e il 170 d.C. ed era dedicato alla dea patrona di Jerash, Artemide. Per costruire questa struttura è stata spianata buona parte della collina, in cui sono state ricavate delle stanze sotterranee. Molto probabilmente qui veniva custodito il tesoro del tempio, accessibile solo ai sacerdoti.

tempio di Artemide - Jerash

In passato tutto l’edificio che si ergeva su un podio era circondato di colonne ed era rivestito di marmo e nelle nicchie che si vedono ancora oggi all’esterno c’erano statue di Artemide.
In seguito all’editto di Teodosio che dichiara il cristianesimo religione ufficiale dell’impero, il tempio fu piano piano smantellato ed usato come cava di materiali per la costruzione di altri edifici, come le chiese.

Chiesa di Cosma e Damiano

chiesa santi cosma e damiano - jerash

Subito dopo l’abbandono dei templi pagani a Jerash sono state costruite chiese su chiese. Pensa, se ne contano almeno 15!
Tra di queste c’è anche la chiesa dei Santi Cosma e Damiano, che è quella che custodisce i mosaici meglio conservati della città. Non si può entrare per vederli da vicino ma si possono vedere comunque dall’alto. Le decorazioni sono principalmente geometriche o di animali ma, visto che i due gemelli erano medici, ci sono anche dei simboli legati alla medicina.

Tetrapilo Nord

tetrapilo nord - Jerash

Continuando a camminare sul Cardo Massimo, superando il tempio di Artemide, c’è un monumentale arco quadrifronte, che molto probabilmente fungeva da entrata colossale al piccolo teatro settentrionale.

Porta Settentrionale

porta settentrionale - Jerash

Questa porta è il limite settentrionale della città.
Pochissimi viaggiatori si avventurano fin quaggiù. E tu, sarai uno di loro?

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