Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - copertina

Palazzo Massimo alle Terme, visita al Museo Nazionale Romano

Alla scoperta dell’Antica Roma in uno dei musei più importanti della città.


La collezione del Museo Nazionale Romano è così vasta da essere stata separata in ben 4 sedi sparse per la città.
Una parte è esposta a Palazzo Altemps, vicino Piazza Navona; un’altra a Crypta Balbi, vicino Largo Argentina; un’altra parte ancora nelle Terme di Diocleziano, vicino Piazza della Repubblica e la parte più grande è esposta a Palazzo Massimo alle Terme, vicino la stazione Termini, di cui parlo in questo articolo.

Consigli utili

Dedica alla visita del museo almeno mezza giornata. I pezzi esposti sono tanti e sono divisi su 4 piani.
Non puoi entrare con ombrelli o zaini, devi lasciare tutto nel guardaroba proprio vicino l’ingresso.
Per questo, per la visita ai musei, porto sempre con me una borsa di tela, per poter mettere dentro gli oggetti essenziali per non dover portare tutto in mano.
In questo caso ho portato con me una delle mie shopper personalizzate con il logo del blog. E, in preda ad un raptus da fashion blogger alle prime armi, ci ho anche abbinato la t-shirt brandizzata.

Visita al Museo

Vedere tutti e 4 i piani mantenendo un livello medio alto di attenzione è quasi impossibile, ma ci sono delle cose che davvero non puoi perdere!

Pianterreno

Mosaico con testa di Medusa

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - Mosaico con testa di Medusa

Inizia da quest’opera proprio vicino all’ingresso. In questo mosaico è raffigurata Medusa, una delle tre Gorgoni. In questo caso è raffigurata solo la sua testa tagliata da Perseo con l’aiuto di Atena, il tutto circondato da un bel motivo decorativo.

Ritratti romani di età repubblicana

Nell’antica Roma tutto era dettato da leggi, anche l’esposizione dei ritratti individuali. I ritratti erano collocati nei fori e nei santuari e solo le famiglie più ricche potevano permetterselo. Oltre ad una funziona di propaganda della famiglia i ritratti venivano anche usati in ambito funerario.
Oggi i ritratti sono anche molto utili per conoscere le mode di un tempo.

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - - ritratto di età repubblicana
Nel ritratto di donna anziana, per esempio, puoi vedere un’acconciatura molto in voga tra la fine della Repubblica e gli inizi dell’Età imperiale. Era la pettinatura portata da Ottavia, sorella di Augusto e consisteva nel portare i capelli a crocchia sulla nuca e con uno strano ciuffo sulla fronte.

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - Ritratto
A volte, come viene testimoniato da un altro ritratto, il ciuffo veniva sostituito con lacune ciocche arricciate.

I fasti Praenestini

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - fasti Praenestini
Nell’antica Roma con il termine fasti si intendeva il calendario che veniva esposto in un luogo pubblico così che tutti i cittadini potessero vederlo. Era suddiviso in giorni fasti, in cui si potevano svolgere le attività pubbliche e nefasti, dove queste erano proibite. Quello esposto qui è stato scritto da Verrio Flacco durante il regno di Augusto ed era esposto nel foro di Palestrina.

Altare a Marte e Venere

Su questo altare c’è tutto: la lupa che allatta Romolo e Remo, due pastori identificati con Faustolo, il padre adottivo dei due, e sui fratello Faustino, e anche Marte e Venere. Insomma, tutti i maggiori simboli dell’Antica Roma!

Niobide ferita

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - Niobide ferita
Niobe ha fatto un grande errore, si è vantata pubblicamente di essere più fertile di Latona per la sua numerosa prole, ben sette figlie e altrettanti figli. Latona, che non è per nulla vendicativa, ha ordinato così ai suoi due figli Apollo e Artemide di ucciderle tutti i discendenti. Qui è ritratta una di queste povere fanciulle, mentre tenta di togliersi una freccia che l’ha colpita alla spalla.

Statua del cosiddetto Principe Ellenistico

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - Principe Ellenistico
Questa statua potrebbe essere arrivata a Roma come bottino di guerra, oppure si tratta di un personaggio romano che si è lasciato ritrarre da artisti greci. Se guardi con attenzione, sull’addome è incisa una sigla fatta da lettere e numeri, ricordo di un antico metodo di catalogazione delle opere d’arte esposte negli edifici pubblici.

Pugile a riposo

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - Pugile a riposo particolare
Il pugile è ritratto seduto, a gambe divaricate e alle mani indossa ancora i guantoni.

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - Pugile a riposo
È un’opera molto intensa e se ci fai caso, puoi vedere anche delle cicatrici e delle ferite, alcune delle quali grondano ancora sangue come quelle sul braccio e sulla gamba destra. È realizzato con così tanti dettagli e particolari che si nota anche un aspetto insolito della disciplina sportiva antica. Nelle parti intime indossa un kynodesme, un cordoncino o una stringa di cuoio spesso indossata dagli atleti che gareggiavano nudi.

Piano interrato

Medagliere

Attraverso monete e medaglie si ripercorre la storia economica del nostro paese.

Tesoro di Santa Marinella

Ritrovato nell’omonima località a poca profondità dal livello del suolo, consiste in un vaso in cui erano custodite alcune monete. È molto importante perché è la prima documentazione della circolazione delle prime serie di monete in questo territorio in età repubblicana.

Il deposito votivo di Vicarello

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - deposito votivo di Vicarello
Anche i primi viaggiatori avevano delle “guide di viaggio”. In questo deposito sono stati ritrovati 4 bicchieri in argento con l’itinerario completo da percorrere per andare da Cadice a Roma. Oltre a tutte le tappe indicava anche tutte le distanze fra l’una e l’altra. È una delle più antiche attestazioni del sistema viario romano.

Mummia di Grottarossa

La mummia di Grottarossa è una mummia romana di una bambina di otto anni.
Oltre al suo corpicino, qui è esposto anche il suo corredo funebre, con bambole snodabili e un anello che le andava troppo grande, tanto da stringerlo con un filo.

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - mummia di grottarossa
Sul sarcofago che conteneva la mummia sono rappresentati Enea e Didone in una scena di caccia che continua anche sul coperchio. Due cacciatori hanno preso di mira due leonesse, mentre un terzo cavaliere scappa portandosi dietro un leoncino. Un cucciolo portato via dai suoi genitori, proprio come la morte ha portato via troppo presto questa bambina dalla sua famiglia.

Primo piano

Le Erme di aurighi

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - Erme di aurighi
Negli Orti di Cesare c’era un luogo sacro consacrato ad Ercole. A lui, simbolo della lotta e della vittoria, venivano dedicati tanti ritratti dei vincitori di gare sportive, come quelli qui esposti.

Rilievo con Antinoo in veste di Silvano

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - Rilievo con Antinoo
Antinoo era il giovane amato da Adriano che ha perso la vita nel Nilo. Dopo la morte per volere dell’imperatore gli sono stati tributati onori divini e la sua immagine è stata celebrata ovunque. In questa rappresentazione Antinoo è raffigurato come il dio dei boschi Silvano, con un ramo di pino e un cane al seguito.

Rilievi con personificazione di Province dall’Hadrianeum

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - personificazione di Province
Nell’attuale Piazza di Pietra a Roma sorgeva l’Hadrianeum, il tempio che l’imperatore Antonino Pio dedicò ad Adriano. Come decorazione c’erano anche questi bei pannelli con le personificazioni delle province romane.

Statua di Lucilla

Le dimensioni colossali della statua e la presenza di una parte non lavorata sul capo che presuppone la presenza di un diadema, ci fanno pensare che fosse rappresentata una donna della famiglia reale, molto probabilmente Lucilla, figlia di Marco Aurelio.

Rilievo con Menade e capro

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - Menade e capro
Le Menadi erano le seguaci del dio Dioniso, che lo veneravano vestendo pelli di animali e cantando e ballando per le foreste. Qui una di queste ancelle del dio viene raffigurata mentre cinge per le corna un capro.

Rilievo con paesaggio idilliaco

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - paesaggio idilliaco
Questo bellissimo paesaggio agreste era molto probabilmente inserito in un contesto residenziale, anche se ci sono degli elementi sacri, come il tempio posizionato al centro e Pan che suona il suo flauto mentre alcuni animali pascolano indisturbati.

Discobolo Lancellotti

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - Discobolo Lancellotti
È una copia romana in marmo dell’opera molto apprezzata di Mirone che originariamente era in bronzo. Purtroppo l’originale non è arrivato a noi, ma ci sono varie copie sparse per i musei del mondo che raffigurano questo atleta nell’atto di lanciare il disco.

Il sarcofago di Portonaccio

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - sarcofago di Portonaccio
Su questo colossale sarcofago viene raffigurato un cavaliere romano circondato da scene di battaglia. Cavalli, lance e soldati sono interamente realizzati in bassorilievo. I volti dei personaggi principali sono rimasti da scolpire, molto probabilmente dovevano rappresentare in maniera veritiera i lineamenti del defunto.

Acrobata

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - Acrobata
Questa strana scultura che mostra un uomo di origini africane in una strana posizione era in realtà una fontana. Dalla sua bocca, infatti, zampillava l’acqua.

Secondo piano

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - mosaico
L’ultimo piano di Palazzo Massimo alle Terme è un vero e proprio viaggio all’interno delle prestigiose residenze romane. Tutto viene esposto in maniera veritiera, e anche gli ambienti residenziali sono stati ricreati nelle dimensioni originali.

La pittura di giardino nella Villa di Livia

Palazzo Massimo alle Terme - Museo Nazionale Romano - villa di livia
Nelle domus degli antichi romani spesso alcuni ambienti sono decorati come veri e propri giardini. E non solo le pitture sono piene di particolari, ma a volte le piante sono anche a grandezza naturale. Sugli alberi si possono vedere i frutti e i fiori, tra le fronde gli uccelli, il tutto quasi come se fosse una fotografia del passato.

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